Buongiorno ragazzi,

oggi vi parliamo di un argomento molto importante: a causa degli sbalzi climatici, infatti, secondo il WWF il nostro Pianeta rischia di perdere metà delle specie animali.

 

Il WWF è la più importante organizzazione mondiale a tutela dell’ambiente ed  insieme ai ricercatori dell’Università dell’East Anglia e della James Cook University ha pubblicato un report in cui viene presa in esame la condizione di 35 “Zone Prioritarie”sparse sul pianeta. Tali Zone prioritarie sono aree geografiche che contengono gli habitat più eccezionali del mondo; dei veri “tesori” di biodiversità che devono assolutamente essere protetti per preservare le specie più a rischio. Anche i nostri amici di Focus Junior ne parlano in questo articolo.

 
 

Secondo lo studio infatti, il clima terrestre è destinato a riscaldarsi inesorabilmente e sebbene i recenti Accordi di Parigi abbiano impegnato le grandi nazioni del mondo a lavorare per tenere l’innalzamento delle temperature sotto la soglia dei 2°C (che comunque metterebbe a repentaglio l’esistenza del 25% delle specie), l’attuale tendenza inquinante dell’uomo porterà i termometri a segnare fino a 4,5°C in più! Se questa previsione dovesse avverarsi, in futuro ci saranno periodi di siccità durante tutte le stagioni e metà della biodiversità mondiale sarà destinata a sparire.

Con simili squilibri climatici, scomparirebbero del tutto le tartarughe marine del Mediterraneo, i licaoni del Miombo, i panda giganti dello Yangtze, i leopardi delle nevi dell’Asia centrale e moltissime altre specie animali e vegetali: l’Amazzonia perderebbe quasi il 70% della sua flora e l’89% degli anfibi  dell’Australia sud-occidentale andrebbe persa per sempre!

 
 

Il report stilato del  WWF si conclude con un appello alla coscienza di tutti noi. I cambiamenti climatici infatti non riguardano soltanto la salute  di piante e animali, ma determineranno gravi conseguenze per molte popolazioni che si troveranno con meno acqua e meno terreni coltivabili.

«Se ci preoccupiamo del nostro straordinario pianeta, non possiamo semplicemente ignorare le questioni legate al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità – si legge nelle ultime righe del comunicato – Ora è il momento di costruire conoscenza, competenze e impegno tra colleghi, sostenitori, decisori e operatori in tutto il mondo. Ora è il momento di fare sul serio. Insieme, come specie, possiamo farlo».

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