Buongiorno ragazzi,

eccoci giunti alla ventesima settimana di concorso, scopriamo insieme quali sono i temi proposti dai giornalisti.

 

Orsola Riva, per il Corriere della Sera, vi parla di violenza a scuola ai danni dei docenti. 

Nelle ultime settimane ci sono stati diversi episodi di questo tipo, di cui alcuni molto gravi. Si è cominciato a Caserta, in una scuola superiore, dove un ragazzo ha sfregiato la sua professoressa perché voleva interrogarlo. Poi è stata la volta di Foggia dove un papà che ha riempito di pugni il vicepreside della scuola perché il figlio gli aveva raccontato di essere stato aggredito da quest’ultimo. La settimana scorsa, invece, la notizia è partita dalla provincia di Piacenza dove un ragazzino di prima media ha preso a pugni la sua professoressa spedendola in ospedale in prognosi riservata. Nella maggior parte dei casi si tratta di episodi assolutamente isolati e purtroppo si parla di ragazzi che provengono da situazioni di profondo degrado. Ma non sempre è cos’, la giornalista vuole invitarvi a riflettere soprattutto sul caso del babbo che se la prende con il vicepreside perché non è la prima volta che capita che dei genitori tradiscano il patto di alleanza tra scuola e famiglia.

Orsola Riva vi chiede: quanto è ancora saldo questo rapporto di alleanza tra scuola e famiglia secondo la vostra esperienza personale?

 

Luca Tremolada, per il Sole 24 Ore, vi parla del paniere Istat.


Si tratta dell’insieme dei beni che vengono decisi dall’Istituto Nazionale di Statistica per riflettere sul nostro comportamento in termini di acquisti.

Entra l’avocado, il mango, il vino liquoroso e il robot aspirapolvere, esce invece il canone Rai, i lettori mp3 e il telefono fisso.

Questo paniere Istat definisce il nostro livello dell’inflazione, è un indicatore di cui si tiene conto per dare l’avvio a nuove politiche economiche e eventualmente abbassare le tasse. Questo strumento aiuta a capire cosa acquistiamo e il modo in cui le nostre esigenze sono cambiate negli anni.

Quest’anno è entrata nel paniere la frutta esotica e con essa anche il robot aspirapolvere, sono usciti invece il canone Rai, oggetto di una riforma, e il lettore mp3 ormai oggetto inutilizzato.

La sfida che Tremolada vi lancia è quella di indicare un po’ di prodotti che raccontano bene le abitudini digitali e non che avete. In cosa investite i vostri soldi?

 

Gianluigi Schiavon, per il Quotidiano Nazionale, vi parla della plastica che ormai sta invadendo il nostro mondo. 

Secondo le ultime verifiche effettuate dagli esperti nel 2050 ci sarà in mare più spazzatura che pesci. La causa di un tale risvolto così drammatico è il nostro stile di vita. Ocean Conservancy, gruppo statunitense che si occupa di ricerca, sostiene che tra otto anni ogni tre tonnellate di pesce ci sarà una tonnellata di plastica. La fondazione Ellen MacArthur prevede che nel 2050, se nulla cambia, negli oceani ci sarà più plastica che pesce; un gruppo di ricercatori ha di recente definito il Mediterraneo come “una zuppa di plastica”.

La parte più compromessa dei mari è quella settentrionale che arriva ad avere 300 mila pezzi di plastica per km quadrato.

Per questo motivo, in seno all’Università di Siena, è nato un progetto che si chiama Plastic Buster e che monitora lo stato del nostro Mediterraneo. Questo mare è uno dei più colpiti dai rifiuti marini.

La plastica di cui si parla è quella utilizzata per la composizione dei sacchetti della spesa.

Qualcosa però si sta muovendo, recentemente l’Unione Europea ha annunciato il varo di un progetto per bloccare l’avanzamento delle plastiche. nei migliori auspici entro il 2030 tutti gli imballaggi immessi sul mercato europeo dovranno essere riciclabili e riutilizzabili in modo economicamente vantaggioso.

L’Italia ha stabilito che i sacchetti di plastica per la verdura e per la frutta debbano essere biodegradabili e a pagamento. Lì è nata una paradossale polemica.

La domanda di Schiavon è: c’è la sensazione reale, tra di voi, dei problemi e dei pericoli che il nostro ambiente corre? Se sì qual è la vostra proposta per fermare l’avanzamento della plastica?

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