Buongiorno ragazzi,
oggi parliamo di intelligenza artificiale. Siamo sicuri che avrete sentito spesso questa parola, ma sapreste effettivamente dire di cosa si sta parlando?

 

Come suggeriscono i nostri amici di Focus Junior in questo articolo, di intelligenza artificiale se ne parla da anni grazie agli scrittori di fantascienza, ma è dagli anni ’90 in poi che il tema diventa caldo anche tra le persone comuni e non solo per gli scienziati.

Nel 1999 comincia a scodinzolare Aibo, il cane robot di Sony: riconosce l’ambiente e si evolve in base agli stimoli che riceve.

Nel 2000 la casa automobilistica Honda  progetta Asimo, un robottino che assomiglia a un astronauta: riconosce i suoi interlocutori, parla, corre, balla e  riesce addirittura a giocare a calcio.

 

 

Nel 2003 nasce il primo androide, ovvero un robot con sembianze umane.  Actdroid  viene presentato dall’Università di Osaka ed ha sembianze femminili: parla, batte le palpebre e sembra  addirittura respirare.

Anche l’Italia ha la sua menzione d’onore in questo percorso alla scoperta dell’intelligenza artificiale: nel 2013, infatti, nella nostra penisola nasce iClub, un androide bambino dolcissimo e simpaticissimo.

Inoltre di recente un androide di nome Sophia, per la prima volta, ha tenuto un discorso alle Nazioni Unite a New York. Siamo già arrivati a questo punto?

La scienza ritiene che intorno al 2030 non sarà più possibile distinguere un androide da un umano.

 

Voi cosa ne pensate? Mancano pochissimi anni rispetto allo scenario profilato dagli scienziati. Riusciranno gli androidi a prendere il nostro posto o quantomeno a vivere come noi?

 

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