La prima cosa da dire sull’argomento “nuovi cibi” è che, di certo, gli insetti non sono considerabili un nuovo cibo, in quanto sono fonte di sostentamento fin dall’epoca preistorica e tuttora mangiati in zone quali l’America meridionale, l’Africa, l’Asia, l’Australia e la Nuova Zelanda, nelle quali questi alimenti sono considerati la norma. Ciò che oggi fa dire a noi europei che “gli insetti fanno schifo” è solo il risultato di un’evoluzione alimentare – non per forza migliore – geograficamente limitata all’Europa e ad altre zone sparse, che ci ha portato ad elaborare altri cibi in base a quelle materie prime che poteva offrirci la nostra terra. Il risultato è quello di aver creato dei pregiudizi su cibi che sono estranei alla nostra cultura, ma che tuttavia non sono strani come potremmo immaginare.
Sulla base di questa situazione appena citata, direi che la notizia del nonno marchigiano vissuto fino ad un’età considerevole, nutrendosi dei cosiddetti alimenti a km 0 – in particolare quelli del proprio orto – , non ci dice nulla sulla dieta a base di insetti, o che comunque li contenga. Non possiamo certo definire peggiore un’abitudine di cui sappiamo – o ci ostiniamo a sapere – così poco, a maggior ragione se non ci preoccupiamo di informarci riguardo ad essa cercando informazioni comparabili alle nostre. Siamo di certo tutti concordi, quando diciamo che è meglio mangiare cibi che arrivano direttamente dalle nostre zone, perché sono innegabilmente più sani, quindi ci aiutano ad essere in salute.
Riguardo invece al tema della creazione di nuovi cibi in maniera artificiosa, penso che il fatto di “inventare” qualcosa di nuovo presenti aspetti positivi e negativi. Se si parla di cibi creati in laboratorio, artificiali (anche se buoni) non penso sia certo un bene. Siamo, ora come ora, sommersi da cibi che sono meno sani delle confezioni che li contengono; quindi, non vedo la necessità di crearne di nuovi e, magari, di peggiori. Se invece la ricerca è volta a sviluppare un cibo con ingredienti naturali, che mantengano buone caratteristiche nutrizionali, penso sia un’ottima cosa. Infine, se il sapore viene anche migliorato, tanto meglio. Nessuno può dire di no a qualcosa di buono ed insieme sano e nutriente!
Riassumendo, non si tratta certo di sostituire la nostra cara vecchia pasta con un piatto di cavallette, bensì di elaborare cibi che possano essere utili al raggiungimento ed il mantenimento di un corpo sano.

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