Le diverse culture presenti nel nostro pianeta non sono solo portavoci di una tradizione storica ma anche di una vera e propria “cultura alimentare”, capace di sorprendere in ogni dove.
Proprio come nelle diverse parti di uno stato vi sono vari tipi di alimenti caratteristici per ogni regione, così nel mondo ogni paese possiede determinati alimenti che ne sottolineano la singolare originalità. Le diverse condizioni portano ad esigenze diverse e, le esigenze diverse, porta a loro volta la volontà di aggiornarsi e auto-rinnovarsi per non creare abitudini alimentari troppo impostate.
Ritengo quindi sia giusto voler creare sempre nuovi cibi anche perchè molte persone considerano il cucinare una vera e propria forma d’arte in grado di esprimere e trasmettere a pieno cio che il creatore vuole comunicare, con la stessa emozione e fugacità di un dipinto o una scultura.
L’uomo per natura è destinato ad annoiarsi e stancarsi delle stesse cose, altrimenti perchè il desiderio di crescere e evolversi, vogliamo l’innovazione ovunque, anche in cucina! L’uomo del nuovo millennio è stanco di mangiare sempre gli stessi cibi e sempre nello stesso modo; l’uomo di questo secolo vuole sperimentare e provare nuove sensazioni, vuole sentire i contrasti, i dolci e i delicati insieme agli aspri e gli amari.
L’uomo del tremila ha paura, ha paura che un giorno il suo piatto preferito non esista più, ha paura di una guerra totale che ci faccia ripartire dal punto di partenza; l’uomo di oggi è paranoico ed è prevenuto, crea nuovi cibi anche con la speranza di trovare altre leccornie che lo facciano sopravvivere ma con gusto.
Siamo tutti viziati e si vede anche da queste cose perchè la domanda di molti di noi è “cosa mangio oggi?” mentre la domanda di pochi rimane “mangio oggi?”.
