Cibo per gli uomini non significa solo nutrimento, come per il resto degli animali, ma anche tradizione e vizio, col passare del tempo, infatti, ogni popolazione ha creato il proprio patrimonio culinario differente dagli altri sia per ingredienti che per valori nutritivi, adatti al proprio stile di vita e ai propri gusti fino a renderla una carta d’identità.
Le varie culture alimentali si sono mantenute distanti, salvo alcune fusioni influenzate da politica, fino a quando la globalizzazione ha mischiato le carte in tavola e proprio sulla tavola di tutti gli occidentali ha portato gli alimenti della giovane tradizione statunitense, costituita sopratutto da grassi animali in dosi esagerate, che ha notevolmente aumentato l’incidenza di problemi cardiaci ma ha rapidamente fatto presa sul pubblico, specie se giovane, in quanto veloce e differente dal solito.
L’inserimento da parte dell’OMS della carne rossa tra i cancerogeni ha poi sconvolto ulteriormente la cucina ed ha favorito la nascente possibilità di integrare nell’alimentazione mondiale alimenti quali larve ed insetti, che tentano di spodestare le pietanze tradizionali.
A livello alimentare il cibarsi di insetti, se non velenosi, ovviamente, non differisce dall’assumere altri tipi di alimenti anzi, secondo alcuni abitué, il sapore è piacevole e si rivelano molto nutrienti e meno dannosi che mangiare giornalmente hamburger mentre mangiare cibi sintetici potrebbe essere addirittura meglio che mangiare un piatto tradizionale.
Il problema maggiore è rappresentato dall’ulteriore smacco per la nostra tradizione: cibarci di larve o carne di laboratorio comporterebbe l’allontanamento di un altra misura dalla dieta mediterranea, che promette una vita lunga e in salute, e dai piatti che hanno reso tanto famosa la nostra cucina nel mondo.
Cambiare abitudini non è sbagliato ma se, come in questo caso, il cambiamento non è motivato ma basato solo sulle mode e sopratutto comporta una perdita della nostra identità è meglio fare un passo indietro.
