Il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha approvato le nuove regole per semplificare le procedure di autorizzazione dei nuovi alimenti e quindi insetti, vermi, larve, scorpioni, ragni, funghi, alghe, prodotti di colture cellulari e tessuti, nuovi nanomateriali e coloranti sono alimenti che potranno arrivare sulle nostre tavole. L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, effettuerà una valutazione nei casi in cui un alimento abbia un effetto sulla salute umana. Stando a quanto emerge da un’analisi Coldiretti/Iprmarketing, appena l’8% degli italiani assaggerebbe gli insetti, mentre il 7% si farebbe tentare dai ragni fritti e ben il 19% non mangerebbe carne di coccodrillo. La nostra specie ha la capacità di digerire una varietà di cibo elevata; nonostante questa, l’uomo non mangia alcuni cibi potenzialmente commestibili, come ad esempio gli insetti. Questi, nonostante siano presenti in quantità abbondante, più del 70% degli animali sono insetti, e siano ricchi di proteine e poveri di grassi, vengono scelti dall’uomo come alimento solo sporadicamente, almeno in Occidente. Secondo i calcoli dell’entomologo Dennis Ooincx, una dieta a base di insetti non solo è buona e nutriente, ma è addirittura ecosostenibile. L’allevamento di larve commestibili emette nell’atmosfera un quantitativo molto inferiore di anidride carbonica rispetto a quello dei polli, suini e bovini. È quindi giusto che questi nuovi alimenti entrino a far parte delle nostre diete, nonostante il loro aspetto sia poco appetitoso dalle nostre parti.
