Non si producono nuovi cibi, solamente si varia la propria dieta con alimenti nuovi o si modificano con ingredienti e particolari.
Per noi, abituati alla nostra dieta mediterranea, vermi, coccodrilli, formiche, serpenti ecc. sono cibi strani e “nuovi” ma è giusto sottolineare che in alcune parti del mondo questi cibi sono comunissimi e anzi quelli strani sono i nostri.
Come cittadina italiana, come lombarda, sono molto legata ai nostri piatti tipici che per me hanno un valore anche culturale come la pizza, la polenta, la pasta. Essi sono piatti che sono sempre stati, stanno e credo staranno al centro della nostra dieta ma non è sbagliato variegare e ampliare la scelta dei cibi.
Se altre persone già mangiano, per esempio nello Zimbawe,carne di coccodrillo e zebra esse non sono ne tossiche ne di cattivo gusto. Almeno una volta nella vita si deve essere forti e assaggiare quello che pensavamo di non assaggiare mai nella vita. E’ giusto da un lato rinnovare le vecchie ricette, provare a cambiarle e sperimentare nuovi gusti; non vedo che male ci sia nel voler cambiare. Pur custodendo però anche la ricetta iniziale, essa non deve essere dimenticata per lasciare spazio a quella nuova ma possono coesistere insieme.
D’altra parte non credo bisogni globalizzare i piatti più particolari come coccodrillo o zebra o qualsiasi animale che, se ucciso in grandi quantità, potrebbe estinguersi più facilmente degli altri.
Il mondo è bello perchè è vario, perchè si trasforma, si cambia, torna alle origini; e non perchè resta fermo a fissare passivamente quello che succede intorno a se.
Per ultimo vorrei citare una frase di Roberto Benigni :”Iniziare un nuovo cammino spaventa, ma dopo ogni passo ci accorgiamo quanto fosse pericoloso rimanere fermi.”

1 Comment
  1. ricanews 7 anni ago

    Interessante il tuo punto di vista, espresso molto bene e in modo piacevole. Effettivamente se qualcuno gi

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