L’uomo ha da sempre sentito la necessità di ampliare il suo folto bagaglio anche dal punto di vista culinario. Se si prova a fare riferimento alle origini dell’uomo, è chiaro che questa “valigia” era approssimativamente una piccola “borsetta” visti gli stretti vincoli di varietà da lui avuti.
Oggi la situazione è mutata radicalmente, di cibi ve ne sono, ed anche in abbondanza: si passa dalle carni, ai prodotti agricoli, al pesce…ed ora anche agli insetti! Riassumendo, il problema dov’è?
Personalmente credo che fin quando la qualità e la sicurezza di qualsiasi tipo di prodotto abbiano un elevato standard, scoprire nuovi cibi non faccia male, anzi, funge da opportunità per l’arricchire finalmente la propria conoscenza culinaria-culturale. Dunque, il mio è un sì all’inventare ripetutamente nuovi pasti, anche per chi come me, fa fatica a riuscire a trovare un adeguato numero di pasti che soddisfino i propri gusti. D’altronde, non vedo il perché l’insetto non debba essere classificato come un alimento esattamente come tutti gli altri, probabilmente per il suo aspetto poco carino, ma d’altronde non è che la figura del maiale o del gambero siano un granché.
Detto questo, incentiviamo la scoperta di nuovi cibi, considerando anche il fato che la degustazione di essi non sia mica obbligatoria. Buon appetito ragazzi!

Interessante e ben sviluppato il tuo articolo. Hai scelto un titolo e un’introduzione molto appropriate. Anch’io ritengo possa essere utile testare e provare nuovi ingredienti, nuovi piatti, ma l’importante
Ciao salva4 dalla redazione GiovaniReporter.
Ho letto attentamente il tuo articolo e penso che in poche parole, hai saputo centrare il punto importante dell’argomento.
Il titolo