La nostra vita ‘virtuale’, e non solo, è messa a rischio dai cosiddetti hacker, esperti informatici che riescono a “carpire” informazioni private riguardanti tutti noi. Costoro riescono a scoprire cose, illegalmente, che in realtà dovrebbero sapere solo i diretti interessati; riescono a manomettere i vari sistemi dei computer ed ottenere ciò che vogliono, magari immettendo virus per non farci più usufruire dei nostri dati personali, scoprendo informazioni intime che non condividiamo con nessun altro e che improvvisamente potrebbero diventare di dominio pubblico.
Tutto ciò che custodiamo nei nostri computer non è mai totalmente al sicuro, mai protetto abbastanza da antivirus affinché nessuno possa entrare nel nostro pc. Il fatto è che non è semplice saper custodire nel modo corretto i propri dati, tutte le informazioni, i documenti, le foto e tutto ciò che di personale abbiamo, senza possedere le sufficienti basi informatiche. Dovremmo imparare a proteggerci da queste persone, che aumentano sempre di più. Servirebbero degli hacker ‘buoni’ che ci aiutino a sconfiggere i ‘cattivi’.
Si dice che fare l’hacker dia sensazioni ad un adolescente paragonabili a quando beve alcol o si trova sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Sarà questo il motivo per cui si sperimenta questo mestiere estremo?
Servirebbero molte più scuole contro gli hacker e che riuscissero a proteggere, almeno parzialmente, le informazioni essenziali.
Credo che mi piacerebbe diventare anti-hacker, soprattutto se non trovassi un lavoro che soddisfi le mie esigenze, però non sono abbastanza preparata per affrontare avversari invisibili così forti.
Ognuno di noi, ovviamente se ne ha le capacità, dovrebbe impegnarsi a difendere i propri dati.
L’anti-hacker potrebbe essere il lavoro del futuro, approfittiamone.
