L’attentato alla sede di Charlie Hebdo è stato un attacco terroristico avvenuto il 7 Gennaio dell’anno scorso contro la sede del giornale a Parigi. Charlie aveva ripubblicato la serie delle caricature di Maometto del giornale Jyllands-Posten che avevano scatenato forti proteste.
Sono morte dodici persone e undici sono rimaste ferite.

Volevo dire che in questo momento io sono Charlie, ma non solo Charlie.
Sono anche le persone morte in Nigeria, in Libano, in Pakistan e in Italia.
Sono i bambini costretti alla guerra e di conseguenza alla morte, sono i soldati che perdono la vita per salvare la nostra terra, sono i genitori che perdono i loro figli, le famiglie a pezzi, i figli orfani, le donne che sono vittime di abusi e private della loro intimità.
Alzate una matita anche per tutti gli altri, a volte, per tutti quelli che non sapete, che non so. Perché tante frasi sono state lasciate a metà e a tante vite viene messo il punto ogni giorno.
Charlie ha espresso idee profondamente libere e per altri offensive. Purtroppo noi siamo quelli che si nominano laici ma che si sposano in chiesa perchè ai genitori fa piacere.
Io in realtà non sono Charlie. Perché il mio diritto di satira non l’ho mai esercitato in faccia. E come me, nessuno dei miei conoscenti.
Siamo pronti a indossare il dolore altrui, sentirci paladini di una libertà che non abbiamo perché semplicemente non ce la siamo guadagnata.

Commenti
  1. federotulo 7 anni ago

    cecilia2014, hai scritto un articolo chiaro e attendibile, complimenti.
    La tua considerazione finale

  2. diste 7 anni ago

    Ciao cecilia2014 dalla redazione i Carbo…Idrati!
    Devo farti i complimenti perch

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