Il sette gennaio 2015 a Parigi tre uomini incappucciati uccidono dodici giornalisti nella sede del Charlie Hebdo, periodico settimanale satirico francese. Si inneggia al terrorismo, il mondo si indigna, piange e, se i social oggi sono specchio della società, le loro pagine si riempono di post in cui una sola scritta troneggia: Je suis Charlie (io sono Charlie). Undici vite spezzate perchè ritenute colpevoli di aver pubblicato e di essere gli autori delle vignette satiriche che uscivano settimanalmente sul giornale. Vignette che spesso prendevano di mira l’Islam e offendevano la morale islamica. L’atto viene immediatamente classificato come: attentato terroristico di matrice islamica. Ma perchè, mi chiedo? Come sono riusciti tre uomini armati di mitra ad arrivare inosservati alla sede di un periodico parigino? Ma poi faccio alcune ricerche e scopro che poche ore dopo l’attentato un terrorista è già stato individuato perchè ha dimenticato la sua patente all’interno dell’auto, mi fa strano, un uomo che sta per compiere una strage è così sbadato da lasciare una traccia così eclatante? E perchè la foto della patente è sulla mia pagina di face-book anzichè fra le mani degli agenti che stanno indagando? Non dovrebbe essere un indizio fondamentale ed importante da non divulgare assolutamente? Tantissimi poliziotti si lanciano alla ricerca dei tre assassini e dopo poco tempo li scovano e li uccidono. Ma come, mi chiedo, non è proprio stato possibile risparmargli la vita per poi interrogarli ed avere notizie sui loro mandanti, avere così una pista per arrivare ai pesci grossi, a quelli che il terrorismo lo pianiicano? E poi i giornali e i telegiornali iniziano ad urlare nelle nostre orecchie un’unica cosa: PERICOLO ISLAMICO per noi occidentali! Non so cosa pensare ma c’è qualcosa che non mi torna. La domanda che mi pongo è: ma che cosa vuol fare l’occidente? Scatenarsi, come dopo l’11 settembre, in una guerra contro l’islam? Ma la domanda che più mi preme è: A chi servirebbe una guerra?
Per me l’importante è non cadere nella trappola dell’odio, rimanere lucidi e pensare, capire, non fermarsi dinanzi alle facili conclusioni. Certo, dodici persone sono state uccise ma non permettiamo che questa diventi la scintilla che scatenerà azioni di sangue. Continuiamo, benchè difficile, a rimanere lucidi e ricordiamoci che la storia ci ha insegnato che troppo spesso i potenti hanno usato l’opinione pubblica per direzionare le masse in azioni a loro convenienti.

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