Viviamo in un mondo digitale dove la tecnologia, in breve tempo, ha preso il sopravvento. La nostra generazione di nativi digitali, trova naturale servirsi di questi mezzi senza pensare alle conseguenze negative che, in taluni casi, possono determinare. Ci si chiede se è giusto per noi fissare delle norme per semplificare la cancellazione di dati personali che violano la privacy degli individui senza alcuna autorizzazzione da parte di questi. A nostro avviso non solo questo atto è corretto, ma dovrebbe essere tassativo, in quanto si fonda su di un principio fondamentale : il rispetto della dignità della persona umana. IL problema è di difficile soluzione e la sentenza che ha prodotto la condanna di Google a cancellare dati sensibili a carico di un utente è solo un primo passo verso la conquista di un diritto, quello all’oblio, il quale ha un forte valore etico molto superiore a quello dell’informazione. Però al giorno d’oggi Google viene usata da 3,8 milioni di utenti, che si informano su ciò che succede nella propria città, come nel Mondo,è una realtà che non si può disconoscere.
