Internet è forse, una delle più grandi rivoluzioni per l’uomo in questa epoca, ma rischia sempre di più di sfuggire al nostro controllo. Qualunque cosa pubblichiamo su internet, non ci appartiene più, e indipendentemente dalla sua diffusione, diventa di pubblico dominio. E’ facile rendere pubblico un articolo, un’immagine, un pensiero, è invece impossibile, o quantomeno inefficace, eliminarlo. Quando commettiamo un reato, un delitto, se siamo vittime di un malinteso, dovremmo avere il diritto, dopo aver pagato di fronte alla legge, di avere una seconda possibilità, di poter rientrare nel mondo, pentiti, ma desiderosi di fare del proprio passato, un monito per il nostro futuro. Ma purtroppo spesso non è così; internet ci condanna: chiunque, scrivendo il nostro nome su un qualsiasi motore di ricerca,può venire a conoscenza del nostro passato, delle pagine buie che avremmo voluto cancellare. Lo reputo totalmente ingiusto: sbagliare fa parte della natura umana, e non si può pensare di essere marchiati a vita, di non avere un’occasione di riscatto.
A mio parere dovrebbe nascere un organismo autonomo e internazionale, di monitoraggio, per quanto possibile, dei contenuti della rete, con la facoltà di oscurare, eventualmente, contenuti che possano limitare la libertà o i diritti di un cittadino, senza oltrepassare i limiti della libertà di pensiero o opinione.
Dobbiamo comunque, essere attenti, oggi più che mai, a vivere sempre onestamente, e nel rispetto della legge e degli altri, affinché la nostra immagine, anche sul web, non sia altro che lo specchio della nostra coscienza.
Voglio però mandare un messaggio a tutti coloro i quali, da dietro le quinte della rete, sono maestri nel manipolare la nostra opinione, e che non hanno nessuna difficoltà a ledere l’onore di un cittadino, condannandolo alla perenne vergogna di un ingiusto giudizio. Ogni parola che scrivete, ogni parola che scriviamo, per quanto insignificante possa sembrare, a volte può cambiare la vita di una persona. La rete è veramente un’opportunità culturale di scambio, di conoscenza, di diffusione, di confronto, ma solo quando cesseranno di esistere giudici immorali, sempre pronti a puntare il dito verso gli altri, e mai lo sguardo verso uno specchio.

1 Comment
  1. soficanig98 7 anni ago

    Credo che il tema sia stato sviluppato bene e in modo pertinente. Riguardo alla forma dell’articolo, trovo ci siano troppe virgole che rendono il testo quasi sussultante e singhiozzante. L’unica cosa che manca

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