Qualcosa che cade nell’oblio è qualcosa che viene dimenticata per sempre. Il diritto all’oblio, perciò, vuol dire permettere che un qualcosa venga cancellata per sempre. Ed è proprio questo che ha provocato una lunga sentenza: molte persone hanno chiesto all’azienda Google Inc di cancellare dalla sua ricerca i loro dati personali. Google ha accolto soltanto il 40% delle richieste, quindi meno della metà, eliminando i dati personali solamente dalla ricerca, poichè sono rimasti comunque nella memoria. In realtà, questa situazione si è creata a causa dell’azione troppo affrettata di queste persone, che hanno reso pubbliche sul web le proprie informazioni senza pensare alle conseguenze. Quando ci si connette su internet, infatti, bisogna prestare molta attenzione, perché qualsiasi “click” eseguito per errore potrebbe costare caro. E poi ci si ritrova a chiedere all’azienda Google l’eliminazione dei dati personali dalla sua ricerca.
Ma se proprio si dovesse fare una richiesta del genere, penso che sarebbe meglio ricevere una risposta più immediata, ma soprattutto provvedimenti istantanei. Nel caso della Google, la risposta immediata non c’è stata, bensì si è avviata una lunga sentenza durata molti anni.

Commenti
  1. nicotiri 7 anni ago

    Purtroppo spesso la gente vuole rendersi pubblica.Infatti con i social ( facebook, instagram, twitter ecc.) vengono usati per mettersi in mostra non solo per socializzare. Tutto ci

  2. miristella 7 anni ago

    Sono d’accordo solo in parte. Spesso le informazioni personali sono immesse in rete solo a causa della propria superficialit

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