La donna ha sempre subito la violenza dell’uomo. A volte perseguibile, a volte, purtroppo, del tutto legale. E si, perché ancora oggi in molti Paesi la violenza sulle donne è consentita dalla Legge e avallata dalla religione. In Italia, dove pure esistono leggi che ci tutelano, il numero di violenze che arrivano fino all’assassinio è ancora elevatissimo. Negli ultimi tempi, però, una nuova forma di violenza ha preso piede: sfigurare le donne con l’acido. Accade sempre più spesso, infatti, che un uomo vedendosi respinto da una donna le butti dell’acido sul viso. Il significato sarebbe quello di deturparne la fisionomia e impedirle di avere un altro uomo. Le atroci sofferenze prodotte dalle ustioni, i problemi alla vista, all’udito, alla respirazione, le cure interminabili sono un contorno prelibato per la fame del violento di turno. Come difendere le donne da questa ennesima barbarie? Anzitutto, penso che le donne non debbano aspettare e aspettarsi di essere difese, ma decidere di difendersi da sole. Attraverso repressione e prevenzione: pretendere leggi rigorose e punizioni esemplari; educare i maschi fin da piccoli al rispetto delle donne (e chi può farlo meglio di una madre?), insegnando che la donna non è un oggetto o qualcosa di cui si può essere proprietari, ma un essere umano con pari dignità e libero di scegliere in qualunque momento.
