L’Italia è lo Stato che ha più patrimoni mondiali dell’umanità riconosciuti dall’UNESCO: ne
ha 53, uno in più rispetto alla Cina che è però quasi 23 volte più popolosa e 32 volte più
estesa rispetto a noi. Eppure, siamo solo il 5° Paese al mondo per quantità di turisti, dopo la
Francia, gli Stati Uniti, la Cina e la Spagna. Gli USA, i secondi al mondo, hanno solo 23 siti
riconosciuti dall’UNESCO, eppure riescono ad attrarre molti turisti grazie alle megalopoli e
alle località naturalistiche. Perché non accade altrettanto in Italia? Questo segnala la presenza
di un problema.
Nel corso della storia, successivamente alla caduta dell’impero romano d’Occidente, l’Italia è
sempre stata leggermente più arretrata rispetto alle vicine nazioni del nord Europa, da cui ha
preso i modelli sociali per non impoverirsi troppo e per non uscire dagli standard dell’epoca.
Nell’ultimo secolo, principalmente, ha seguito i passi delle grandi potenze mondiali
industrializzate, si è sviluppata attraverso il “boom economico” e ha fondato una società
basata sulle industrie e sul consumismo di massa, trascurando completamente tutti gli aspetti
artistici e naturalistici della nazione. Ancora oggi la nostra economia non è molto cambiata da
allora, e, come sempre, ci ritroviamo con un sistema economico ormai obsoleto rispetto agli
scenari futuri, che prevedono una società basata sul settore terziario, e principalmente sul
terziario avanzato, dimostrando ancora una volta l’incapacità di restare al passo con i tempi.
Come afferma Philippe Daverio, gli italiani sono per tradizione negligenti e conservatori e, se
non è immediatamente e strettamente necessario, cercano di mantenere le proprie condizioni
e le proprie abitudini sempre costanti, rendendosi conto troppo tardi della necessità di
cambiare e di rivoluzionare il proprio sistema. Questo è anche il motivo per cui il turismo
italiano difetta rispetto ad altri Paesi: i turisti non sono attratti solo dalle opere d’arte, dalle
strutture architettoniche eccellenti e dai meravigliosi paesaggi naturali oltre che dal clima
ideale, ma anche dalle infrastrutture e dai servizi loro offerti dai cittadini e dalle istituzioni
pubbliche, che purtroppo sono carenti in materia. È questo, infatti, che dà il valore alla
località e influenza molto la scelta del luogo di villeggiatura. Il turista moderno non è
disposto ad accettare qualsiasi meta sia disponibile, avendo a disposizione un ampio mercato
internazionale di mete a prezzi accessibili, e desidera fare una vacanza dove ci siano più
comfort e servizi. Quindi, se si vogliono attrarre più persone nel Bel Paese, bisogna
migliorare e ottimizzare i servizi e le attività economiche che girano attorno a questo settore,
in modo da soddisfare le loro aspettative e offrire loro molto di più di quanto si faccia ora. Il
compito spetta principalmente alla politica nazionale e agli enti locali, che in molti casi
possiedono e sono responsabili della manutenzione dei musei e delle costruzioni storiche, ma
che hanno comunque un forte impatto sul sistema economico. La popolazione, dal canto suo,
deve essere disponibile a un cambiamento radicale di rotta, difficile e doloroso
nell’immediato, ma che porta a grandi benefici nel futuro. Per fare ciò, però, è necessario,
come elemento fondamentale, un alto livello culturale diffuso, soprattutto nell’ambito storico-
artistico, cosa che agli Italiani manca, pur avendo uno dei sistemi scolastici più esigenti.
Questo accade anche perché in una società industriale non è richiesta un’ampia cultura
generale, ma solamente poche nozioni tecniche tipiche del settore.
Si può affermare, quindi, che una politica di sviluppo turistico sia incompatibile con quella
attualmente praticata, volta principalmente allo sviluppo del settore produttivo, che si sta
rivelando ormai troppo lento rispetto ai concorrenti internazionali, e ciò costringe noi tutti a
compiere una scelta: meglio una società industriale, destinata a non portare più i benefici che
ha offerto fino ad ora, oppure specializzarsi nel turismo, su cui secondo le carte potremmo
primeggiare su tutto il resto del mondo?
