L’Italia è un Paese pieno di meraviglie: possiamo vantare un patrimonio culturale sterminato, grazie al riconoscimento di decine di siti come “patrimoni dell’umanità” da parte dell’Unesco; eppure non riusciamo a valorizzare questa nostra ricchezza.
Infatti, come afferma anche il noto critico d’arte Philippe D’Averio, stiamo sprecando le nostri chance, e ciò ci porta uno svantaggio economico oltre che culturale. Egli inoltre afferma che noi italiani siamo per tale motivo dei “cialtroni”: una definizione forte, e probabilmente non del tutto errata, ma a mio parere eccessiva.
È vero infatti che purtroppo non stiamo dando il giusto peso ai nostri molteplici siti; ma ciò non deve necessariamente essere inteso come una colpa del popolo italiano. Questo perché, effettivamente, noi stessi siamo consapevoli di quanto bello e ricco sia il nostro Paese. Forse a volte solo per uno spassionato patriottismo, ma spesso anche a causa delle nostre personali esperienze e viaggi, ci viene genuinamente da pensare che l’Italia sia il più bello Stato del mondo. Non solo per i nostri monumenti o ritrovamenti archeologici, ma anche per la nostra cultura, la nostra cucina, il nostro atteggiamento e la varietà di sensazioni e spettacoli che il nostro territorio può offrire se lo si percorre da Nord a Sud. Tutte cose che non sono ad ogni modo da considerarsi futili: anzi alcune di esse, come la cucina di specialità tipicamente italiane come pizza e pasta, dovrebbero essere forse riconosciute propriamente come patrimoni culturali.
Tutto ciò per dire che, in realtà, noi italiani non siamo affatto disinformati riguardo alla ricchezza della nostra terra. Semplicemente, spesso non ci curiamo di farla riconoscere agli altri, ossia ai turisti o anche ad italiani di altre zone, perché non ci rendiamo conto che ciò che per noi è quasi scontato (come può essere il duomo di Milano per un milanese ad esempio) per altri potrebbe essere ciò che di più meraviglioso abbiano mai visto.
Pertanto forse è necessaria una campagna di pubblicizzazione del nostro patrimonio, da parte del Ministero della Cultura, che in tal modo potrebbe dare pari opportunità a tutti i vari siti patrimoni dell’umanità e far comprendere ad italiani e non quanto in effetti la bellezza che vediamo tutti i giorni non sia poi così scontata.
