L’Italia è il Paese che detiene il record per il maggior numero di patrimoni dell’UNESCO nel mondo con 53 siti nel 2017. Il Bel Paese ospita ogni anno milioni di turisti provenienti da tutto il mondo, con un aumento soprattutto negli ultimi anni. L’italiano è, inoltre, la quarta lingua più studiata al mondo dopo l’inglese, il cinese e lo spagnolo. Questa forte attrazione verso il nostro Paese è sicuramente provocata dal made in Italy, dal buon cibo, dalla moda e design, dalla musica e sicuramente anche dal patrimonio artistico.
L’arte italiana è, ancora oggi, conosciuta e apprezzata molto di più all’estero che nel nostro paese.
La valorizzazione dei beni culturali sembra faticare ad imporsi, soprattutto tra gli italiani stessi. C’è poco interesse pubblico e quello che ai tempi degli antichi Romani era considerato un bene pubblico, un interesse dello Stato, l’arte per il popolo, le nostre radici… ora si sta sradicando, non avvertiamo più questo sentimento comune rivolto verso l’arte.
Sono sempre stata un’amante dell’arte in tutte le sue forme, e ancora oggi, quando cammino per le vie della mia città, Vicenza, rimango affascinata dalla bellezza dei palazzi, delle statue, delle chiese, …
Studiando storia dell’arte a scuola ho appreso a riconoscere e a distinguere anche nei palazzi della nostra città, stili appartenenti ad epoche passate. Trovo affascinante come la storia di Vicenza, e di tutte le altre città italiane, possa essere letta dai muri dei palazzi o dalle colonne di una chiesa.
Ma avverto il disinteresse dei miei compagni, il loro ripudio e disprezzo anche per la storia dell’arte. Secondo me, per stimolare l’interesse degli italiani dovremmo agire sugli studenti: è inevitabile che la storia dell’arte venga considerata una materia noiosa e inutile se non c’è prima un interesse personale dello studente. Purtroppo, al giorno d’oggi le famiglie sono meno affascinate e attratte verso l’arte, quindi, l’input che dovrebbe ricevere ogni bambino per stimolare il proprio rapporto con l’arte è attraverso la scuola. Dovrebbero essere promosse più gite scolastiche ai musei con giochi interattivi, giornate dedicate ad un certo artista, laboratori e quant’altro.
Forse così l’amore comune per i nostri patrimoni artistici crescerebbe e in questo modo lo Stato investirebbe dei fondi per aprire nuovi musei, restaurare opere d’arte, ecc…
Fino ad allora, però, continueremo a fare i “cialtroni”, a vantarci del nostro primo posto sul podio, senza neanche riconoscere quanta bellezza stiamo trascurando.

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