Il fatto che l’Italia si trovi al primo posto nella classifica riguardo i tesori del
patrimonio dell’Unesco non è un dato così sorprendente.
Abbiamo chiese, musei, parchi naturali, siti archeologici straordinariamente
belli, che oggettivamente non possono non essere considerati come delle
meraviglie.
La differenza tra l’Italia e qualsiasi altro paese nel mondo, è che la nostra
penisola è un vero e proprio connubio di tesori, dato che non solo le città
principali, ma anche i borghi più piccoli contengono meraviglie da visitare.
Il problema però è sempre il medesimo: non sappiamo valorizzare ciò che ci
circonda e di conseguenza non facciamo conoscere ai turisti le bellezze
artistiche del paese.
Gli altri stati, invece, sono esperti nello svolgere un’intensa attività di
promozione, offrendo una panoramica molto ampia ed allettante delle
specificità del luogo, a volte anche esagerata in confronto a ciò che poi si
vede.
L’Italia, invece, non solo non segue l’esempio delle altre nazioni per quanto
riguarda questo aspetto, ma è caratterizzata da una grande disorganizzazione.
Infatti, alcuni siti artistici risultano abbandonati a se stessi, non ricevendo
un’adeguata manutenzione, quando invece basterebbe poco per renderli
ordinati e piacevoli da visitare.
Quando si afferma che ciò avviene perché gran parte degli italiani sono dei
“cialtroni”, non posso che essere d’accordo.
Viaggiando al di fuori del nostro paese, infatti, si nota la profonda differenza
con gli altri stati, in cui l’organizzazione e la manutenzione delle attrazioni
visitabili dai turisti sono nella maggior parte dei casi impeccabili.
Ciò è possibile perché le cariche direzionali e manageriali sono ricoperte da
cittadini seri e impegnati nel proprio lavoro, che vedono nel turismo un’arma
vincente per aumentare le entrate e far prosperare l’economia dello stato.
Questo determinato concetto non viene, però, ben percepito dagli italiani e
infatti, nonostante il paese offra un potenziale enorme che potrebbe
aumentare di gran lunga il benessere statale, non viene sfruttato.
Attraverso la superficialità e l’apatia, quindi, veniamo scavalcati da paesi che
possiedono un terzo del patrimonio artistico italiano, ma attirano molti più
turisti della nostra penisola.
