I giovani hanno tutta la vita davanti. Quante volte abbiamo sentito dire queste parole e quante volte abbiamo riflettuto sul loro significato? Un attimo di distrazione o di irresponsabilità, per quanto un solo attimo, può costare caro. E la propria età in tutto ciò è solo un fattore irrilevante.
È quasi impossibile trovare una città, un paese, un piccolo comune in cui almeno una persona non sia stata uccisa da un incidente stradale. Vengono chiamati incidenti anche se molti di essi hanno poco a che fare con un semplice errore. A tutti è capitato almeno una volta di porre lo sguardo a terra e osservare quanti fiori, fotografie e pensieri vengono posti su di essa, in memoria di chi ha perso la vita inaspettatamente. In memoria di chi è vittima di persone che continuano a non avere la consapevolezza che alla guida si ha in mano la propria vita, ma anche quella di coloro che ci circondano. I giovani di età inferiore ai 30 anni che muoiono e che continuano a morire sulle strade sono circa 9 al giorno, e nell’ultimo anno abbiamo un aumento del 25%. Ma forse non è giusto occuparsi solo di chi muore sulla strada. È giusto anche analizzare la situazione in cui si trova chi è alla guida. Ragazzi e adulti ubriachi, pieni sino al collo di stupefacenti, che come fosse niente si mettono alla guida senza problemi. Continuano a verificarsi fatti del genere nonostante si cerchi di educare i ragazzi al rispetto reciproco. A perdere la vita, in molti di questi casi, sono anche i guidatori stessi: ormai allacciare la cintura è diventato un optional. Viene ignorato un gesto così semplice e scontato che però fa perdere la vita a tante, troppe persone. Un gesto facile tanto quanto quello di riporre i propri cellulari in tasca durante la guida. Condividere le foto della propria serata dovrebbe non essere necessario almeno in quel momento. Dovrebbe, eppure sembra che queste cose siano troppo difficili da comprendere.
Questo argomento mi riguarda particolarmente, in quanto anche la mia famiglia ha subito una perdita a causa di un incidente stradale. Non posso dire di essere stata legata a questa persona, in quanto non ho avuto la possibilità di conoscerla, tuttavia tante persone al mondo soffrono per motivi del genere. Per questo gradirei che ognuno di noi avesse un po’ più di rispetto verso la propria vita e verso quella degli altri. “La mia libertà finisce dove inizia la vostra” diceva Martin Luther King, ed è una frase da cui tutti dovremmo trarre delle riflessioni.
Sono commossa , hai proprio ragione ! Le strade italiane causano troppe vittime !