E’ durante la Guerra Fredda che si forma la suddivisione della Germania in Germania Est, sotto la Repubblica Democratica Tedesca ( D.D.R.) e Germania Ovest, sotto la Repubblica Federale Tedesca ( B.D.R.). Analogamente, anche Berlino si divide in Berlino Est e Berlino Ovest. Nonostante ciò, la costruzione fisica del Muro avverrà un decennio dopo, tra il 12 e il 13 agosto 1961, con l’apparente scopo di bloccare i flussi migratori. Lungo ben 140 km e alto 3.60 metri, la barriera separò amici e famiglie per ben 28 anni, fino al 9 novembre 1989, data che segna la caduta del Muro di Berlino. Tuttavia, Germania Est e Germania Ovest continuavano ad essere due parti differenti. Soltanto un anno dopo, nel 1990, con lo scioglimento della D.D.R., la Germania potrà essere considerata riunificata.

Purtroppo, l’esempio del Muro di Berlino non è stato di alcun aiuto alla società odierna : dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi, i muri costruiti in tutto il mondo sono ben 70. La maggior parte di questi, come il muro tra Turchia e Grecia, tra Bulgaria e Turchia, tra Ungheria e Serbia, sono stati eretti per bloccare le ondate migratorie o le inflitrazioni terroristiche. E ancora, abbiamo il muro tra Austria e Slovenia, tra Norvegia e Russia, tra Kenia e Somalia e, dulcis in fundo, il muro che separa Messico e Stati Uniti. La presenza di tutte queste barriere, cui vanno ad aggiungersene altre non fisiche, mettono in risalto la mentalità chiusa della società in cui viviamo, la paura dello straniero e le condizioni critiche di alcuni Paesi. Se si riuscisse a trovare un modo per porre fine a questi problemi, a questi pregiudizi e a questo modo di pensare, allora tutti questi muri non avrebbero senso di esistere.

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