Il 25 aprile si festeggia la liberazione d’Italia, ma ancora oggi le forze politiche italiane si dividono sulla scelta dell’inno perfetto per questa giornata: da una parte abbiamo Bella Ciao, proposto dalla sinistra, e da una parte abbiamo La Canzone del Piave, proposta dalla destra. E’ opportuno affrontare questo argomento.
Tutti sanno che Bella Ciao è la canzone che ricorda i partigiani e la liberazione dal dominio nazifascista, ma è opportuno definirla un INNO ALLA FINTA LIBERTA’. La canzone è un insulto alla destra italiana. Infatti in molti casi viene utilizzata dalla sinistra per insultare tutti gli uomini di destra considerandoli come i nuovi fascisti. Un esempio è il gesto di Francesco Guccini: in un video intona le note di Bella Ciao e modifica le parole dicendo cose come “c’è Salvini e Berlusconi, insieme ai fasci di Giorgia Meloni”, “noi faremo la resistenza come fecero i partigiani, o partigiano portali via”. Questa può essere considerata istigazione all’odio. Poi, parlando della società di oggi, è inutile cantare Bella Ciao, perchè oggi siamo schiavi di un nazismo economico che colpisce l’Italia dalla Germania, da Bruxelles e dalle banche europee, con i numeri, i vincoli, lo spread… Oggi persone dell’UE che stanno a Bruxelles o a Berlino ci dicono quanti soldi possiamo spendere, come e quando li possiamo spendere, indebitandoci con gli interessi. In questo articolo c’è il link di un video che spiega tutto ciò con una canzone.
Per il 25 aprile sarebbe più giusto e più rispettoso cantare prima l’inno nazionale, l’inno che ci rappresenta e quella è la cosa più importante, e la Canzone del Piave, un inno che ricorda tutti quei soldati italiani della Prima Guerra Mondiale che hanno difeso i confini dalla minaccia austro-ungarica e che se ne sono andati senza nome e cognome, senza un saluto, senza una sepoltura. Molte delle vittime del Coronavirus sono persone anziane, proprio quella generazione che ci insegnava a cantare la Canzone del Piave, perché faceva parte della loro tradizione, perchè l’avevano imparata dai loro genitori che hanno combattuto la Prima guerra mondiale. Una canzone che ci ricorda quel sacrificio fatto più di 100 anni fa per liberare l’Italia. La Canzone del Piave è la nostra tradizione e ci ricorda quei morti senza nome della Grande guerra. Infatti il 25 aprile deve essere una festa che ricorda qualsiasi liberazione da qualsiasi minaccia, non solo quella nazifascista. E’ il vero inno di libertà nazionale che unisce tutti gli italiani. Per questo va cantata al posto di Bella Ciao, che è divisiva e globalista. Come disse anche il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa “noi il 25 aprile cantiamo la Canzone del Piave per ricordare i caduti di tutte le guerre e anche del Covid-19”. Bella Ciao invece ricorda solamente i partigiani, che hanno avuto un grande ruolo nella liberazione ma dobbiamo ricordarci che l’Italia è stata liberata anche grazie alle forze angloamericane.