L’articolo 94 della Costituzione non ammette eccezioni: “il Governo deve avere la fiducia delle due Camere”, quindi non la maggioranza assoluta, ovvero, nella nostra legislatura, 316 voti alla Camera e 161 al Senato. Questo cavillo ha portato nel tempo a numerosi governi che vengono chiamati governi di minoranza, cioè che hanno la maggioranza relativa di voti e che non sono nella condizione di stringere alleanze con altri partiti. Un esempio di questo tipo di “reggenza” è sicuramente quello che da qui a poco si stabilirà in Italia. Nel corso del tempo tanti e famosi sono i nomi di coloro che sono stati protagonisti di questi governi, più di tutti Giovanni Leone, eletto il 24 dicembre 1971, e Giulio Andreotti, nominato il 1 giugno 1991. Sicuramente però i loro tempi erano molto diversi da quello attuale: ad oggi, il dubbio è uno, ed è più che lecito. Potrà Conte, in un periodo come quello che stiamo attraversando, in cui le persone hanno bisogno di sicurezza, condurre un governo che non è sostenuto dai più? 

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