Il rischio di vivere in un Paese di vecchi venne anticipato 35 anni fa dal ministro della Sanità Carlo Donat-Cattin, durante il convegno di Saint Vincent, che vedeva L’Italia come un Paese destinato a contare 30 milioni di abitanti nel 2050. In occasione del trentennale della morte dell’ex ministro la Fondazione Carlo Donat-Cattin ha commissionato un sondaggio da cui è emerso che la maggior parte dei giovani italiani tra il 18 e i 20 anni immagina il proprio futuro senza figli. Il 51% dei ragazzi interpellati non si immagina genitore. Tra questi il 31% stima che a 40 anni avrà un rapporto di coppia ma senza figli e un ulteriore 20% pensa che sarà single. Le motivazioni della maggior parte dei giovani sono da ricercarsi nella sfera sociale: la carenza di lavoro in primis (87%), a cui segue l’assenza di politiche adeguate perla famiglia (69%). Tralasciando chi ritiene che i figli costituiscano un ostacolo e un fattore di condizionamento di vita, la maggior parte dei giovani non prova un’avversione netta nel diventare genitori e forse cambierebbe la sua posizione se ci fossero dei supporti maggiori da parte dello stato italiano. Non si parla esclusivamente di aiuti economici ma anche di servizi che possano conciliare l’ambito lavorativo con quello famigliare. La pandemia ha fortemente ingrandito questi problemi, rendendoli ancora più evidenti. L’Italia potrebbe prendere esempio dai Paesi scandinavi, dotati di servi di assistenza per i neogenitori; fare del proprio meglio per popolare la nostra Nazione di bambini e di persone felici di essere genitori.
