Uno dei temi al centro dell’attenzione e fra i più discussi negli ultimi giorni è il naufragio di Cutro. Pochi giorni fa una nave contenente 180 migranti, la maggior parte di origine afghana, durante il suo viaggio verso l’Europa , in cerca di un futuro migliore, è affondata a causa di un nubifragio in prossimità delle coste calabresi. In realtà quest’ultima tragedia è una delle tante avvenute negli ultimi anni; ha suscitato in me un senso di angoscia, sia per i poveri migranti morti, sia immaginando le pessime condizioni di vita nella loro terra d’origine.
E’ estenuante immaginare il duro viaggio che questi migranti hanno dovuto affrontare in cerca di un futuro migliore per poi non riuscire neanche ad arrivare a destinazione ed essere travolti dalla potenza e forza del mare durante una notte tremenda. L’aspetto che ha suscitato dentro di me ancora più inquietudine è quello relativo alla figura degli scafisti, dal mio punto di vista è tremendo per un essere umano contrabbandare i propri simili, uguali gli uni con gli altri ma appartenenti solo a classi sociali diverse.
Fortunatamente, la Squadra Mobile della Polizia di Stato, la Compagnia Carabinieri di Crotone, sono riusciti tempestivamente ad individuare tre presunti trafficanti di uomini , uno di origine turca e due di origine pakistana, che avrebbero condotto il barcone dalla Turchia all’Italia per 8 miliardi ciascuno, nonostante le condizione proibite del mare, diventando così responsabili del terribile naufragio. Mi auguro , infatti che l’Italia, come gli altri Paesi dell’UE si impegnino ad aiutare queste popolazioni, afflitte da povertà e pessime condizioni di vita, e ad organizzare progetti di accoglienza per gli immigrati, abolendo ,così, l’immigrazione clandestina causa attualmente di un numero sempre maggiore di morti. Infine, secondo me bisognerebbe imparare dalle tragedie del presente per un futuro migliore!