In questi ultimi giorni i notiziari hanno tenuto in prima pagina l’evento più sfortunato, ma anche prevedibile, che ha causato la morte di tanti innocenti. Si parla appunto del naufragio di Cutro, in cui molte vittime, in pare afghane, hanno perso la vita in mare cercando di emigrare dalla loro terra per giungere in Europa.
Questo fenomeno, si sa, è argomento di discussione tra i politici da molti anni, ma nessuno mai ha preso davvero misure serie per bloccarlo o tutelarlo. Infatti il popolo è indignato nei confronti del governo, ma soprattutto nei confronti degli scafisti, i quali trasportano le povere persone da una parte all’altra solo per soldi, portandoli via dalla loro terra con la promessa di trovare una situazione migliore, anche se questo non accade. Si tratta quindi di traffico di esseri umani, una cosa inaccettabile nel 2023 ma che purtroppo sta diventando sempre più diffusa e sempre meno tutelata. Forse perché al governo questo fenomeno non si è mai percepito tanto grave fino ad ora, o forse perché non era un argomento tanto importante quanto altri, quali i temi sulla guerra in Ucraina.
In ogni caso, la tragedia è avvenuta e le vittime non possono più tornare indietro, e questo evento sarà presente nella coscienza di tutti coloro che hanno permesso che accadesse e sono rimasti a guardare senza fare niente per aiutare, come la Guardia Costiera che ha scelto di non intervenire nel momento del bisogno, e ora tutti loro si porteranno dietro la morte di centinaia di innocenti.
Articolo molto attuale.