Se dovessimo girare un film sulla nostra vita, probabilmente la maggior parte delle scene sarebbero ambientate nei corridoi delle scuole e tra quei banchi che ci ospitano o che ci ospitavano tutti i giorni, in un percorso cominciato da piccoli, quando scrivere in corsivo o leggere qualcosa da soli costituivano le prime difficoltà, superate grazie alla nostra volontà e al coraggio trasmesso da genitori e maestri. A mano mano che crescevano, cresceva anche il nostro passato scolastico e noi ci avventuravamo in nuove scoperte, in misteriose storie antiche e anche in lingue moderne. Più andavamo avanti e più tutto si complicava, ma allo stesso tempo anche noi diventavamo “grandi”.
Grande è la soddisfazione quando impegno e dedizione consentono di ottenere quello che desideravamo, sia questo un qualcosa riguardante la vita in generale sia il mondo scolastico in particolare. Il difficile veniva quando eravamo sommersi dai compiti o dallo studio e magari non avevamo nemmeno tempo per respirare, figuriamoci per uscire con gli amici o andare semplicemente a fare una corsa e cercare di sfogarci un po’. La scuola ci riempiva le mattinate e i compiti i pomeriggi, provocando tanta ansia soprattutto nei giorni di verifica o interrogazioni: inevitabile d’altronde, perché le valutazioni ci devono essere. Oltre al luogo dello stress, però, la scuola è anche il luogo delle nuove amicizie e, più andiamo avanti con il nostro percorso, più questo diventa bello e interessante, quindi non si può tagliare con un coltello la sua definizione. Forse i veri provvedimenti non dovrebbero riguardare in primis la struttura della scuola, ma proprio la nostra capacità di organizzare gli studi delle varie materie, cercando di integrarli con i nostri vari impegni; una volta fatto ciò, anche noi non vedremmo la scuola solo come un peso ma anche come un luogo dove accrescere la nostra cultura, dove diventiamo “adulti” e dove facciamo nuove conoscenze.
