Come diceva il giornalista del Quotidiano.net, da un’indagine scientifica risulta che noi studenti italiani siamo i più stressati.
Sono molto d’accordo con questa affermazione. Oltre allo stress che ci troviamo ad avere in classe, per una determinata materia o per un determinato compito in classe, esso lo ritroviamo anche a casa quando si tratta di studiare.
Da una discussione con la nostra professoressa di lettere è emerso il confronto con la scuola e gli studenti americani. Loro fanno molte più ore di noi facendo anche il pomeriggio, ma comunque il loro stress scolastico è minore del nostro; gli studenti americani possono gestirsi il loro piano di studi e quindi scegliere le materie che preferiscono. Inoltre, tra le materie tra cui possono scegliere, non ci sono solo materie “normali” ma anche particolari come Consiglio Studentesco in cui gli studenti possono partecipare attivamente all’organizzazione della scuola. A parer mio, questo metodo permette agli studenti di andare a scuola molto più volentieri avendo ogni giorno stimoli diversi. Inoltre gli studenti americani sono continuamente invitati a mettersi in gioco con competizioni e manifestazioni, cosa che qui in Italia è molto meno accentuata.
Molti sostengono che sia una scusa degli studenti italiani per farsi alleggerire il carico di lavoro, ma, da studentessa quale sono, posso confermare che non è così. Come dicevo prima, abbiamo sia lo stress a scuola che a casa.
Concludo dicendo che la scuola italiana, secondo me, dovrebbe prendere esempio dalla scuola americana che, oltre a ridurre lo stress agli studenti, ha iniziative molto belle.

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