Io conosco la stroria di Pietro Mennea, un giovane del sud che ha dato tutto se stesso per raggiungere il suo sogno.
Si racconta che all’età di 15 anni, su uno stradone di Barletta, sfidò in velocità una Porsche e un’Alfa Romeo 1750 a piedi, sui 50 metri.
Fece il suo debutto olimpico a Monaco di Baviera, ai Giochi olimpici estivi del 1972, dove raggiunse la finale dei 200 m, la specialità nella quale era più forte. Nel 1979 Mennea prese parte alle Universiadi, che si disputavano sulla pista di Città del Messico. Il tempo con cui vinse i 200 metri piani, 19″72, fu il nuovo record mondiale, che conservò per ben 17 anni.
La medaglia d’oro conquistata alle Olimpiadi di Mosca nel 1980 consacrarono definitivamente l’enorme talento della “Freccia del sud”, come amavano soprannominarlo i suoi tifosi.
Fuori dalla pista, Mennea continuò a vincere. Laureatosi in Giurisprudenza, Lettere e Filosofia ed in Scienze Politiche, esercitò anche la professione di avvocato, realizzando anche il sogno di sua madre.
