Violare i paradisi naturali che abbiamo la fortuna di possedere non è sinonimo di progresso.
Intaccare le ricchezze territoriali e investirle di quel lusso sfacciato che fa rilassare non rende una nazione più proiettata verso il futuro.
L’Italia è ricchissima di arcipelaghi, isolotti e posti che mozzano il fiato, e l’isola di Budelli, purtroppo, non è di certo l’unica ad essere finita nel tunnel del supermercato italiano.
Prezioso componente dell’arcipelago della Maddalena, “l’isola che non c’è” è stata comprata da un uomo il cui scopo era quello di trasformarla in un resort. La sua idea non ha però trovato la strada in discesa: l’intelligenza di chi ama l’ambiente e tutto quello che gli ruota attorno ha saputo mettere a tacere la voce del “se non hai un resort di lusso, non sei nessuno”.
Ora, questa battaglia è stata vinta, è vero, ma quante sono le bellezze paesaggistiche che si vendono per rinvigorire le casse statali?
Isolotti veneziani, isole calabresi… La lista è davvero lunga.
Quand’è che si riuscirà a mettere un punto e ad eliminare tutti i nomi già presenti?
Quando l’Italia riuscirà ad allontanarsi dal precipizio in cui si trova e bandire le aste che la illudono di poterla far rinascere?
E’ davvero tutto un gioco sporco che inganna la realtà e la macchia di illusione.
Saremo in grado di dire basta?

Commenti
  1. hanaa 7 anni ago

    Ciao irish99!
    Trovo il tuo articolo ben strutturato, di facile lettura e privo di errori grammaticali o di battitura. Apprezzo l’uso delle domande ma a parer mio non bisogna esagerare.
    Spero che non succedano pi

  2. mikyreporter 7 anni ago

    Il titolo, per di pi

  3. pasqua98 7 anni ago

    Ciao, dalla redazione i Carbo..Idrati!
    Il tuo titolo

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