Che l’Italia fosse svenduta troppo facilmente ce ne eravamo accorti ormai da tempo e non solo per via delle ville, dei terreni e dei vari beni di proprietà dello stato messi sul mercato come comunissima merce, ma anche e soprattutto perché da anni le grandi multinazionali e i colossi imprenditoriali stranieri hanno trovato nel nostro paese terreno fertile da sfruttare a proprio vantaggio, terreno rappresentato nel nostro caso da moltissime aziende tessili, gastronomiche, manifatturiere e molte altre, che destabilizzate dalla crisi globale sono state costrette ad arrendersi ad offerte talvolta stracciate… Case simbolo del “made in Italy” come “Motta”, “Parmalat” e “Buitoni” nell’alimentare, “Gucci”, “Bulgari” e addirittura “Valentino” nel mondo della moda sono solo alcuni degli esempi più lampanti di un fenomeno apparentemente inarrestabile, e che si vanno ad aggiungere alle già liquidate industrie edili, dei trasporti e delle telecomunicazioni. Persino lo sport è messo all’asta: presidenze decennali che hanno fatto la storia dell’agonismo tricolore hanno abbandonato la propria poltrona cedendola a catene di affaristi asiatici e statunitensi, eclatante il caso dei club calcistici dell’Internazionale, della Roma e del Bologna. Sfortunatamente siamo giunti a regalare anche pezzi reali ed effettivi dell’Italia, come appunto le isole; ma perché si è giunti a questa situazione? Molti ipotizzano che la causa scatenante sia stata la crisi economica che ha indebolito le imprese autoctone rafforzando i paesi emergenti e in via di sviluppo, è anche vero che parecchie volte gli stati stranieri non hanno avuto voce in capitolo e sono stati addirittura dei privati ad accaparrarsi i beni che ci appartenevano, senza che la nostra nazione necessitasse concretamente di entrate extra. Ancora una volta perciò siamo indotti a pensare che la noncuranza con la quale si gestisce la nostra patria non è dovuta tanto a una scelta obbligata e sofferta mirata a salvarci dall’orlo della bancarotta, piuttosto l’ennesima dimostrazione che la bellezza, l’importanza e il valore di ciò che ci spetta di diritto vengano soppiantate dalla cupidigia di ricchezze e potere o, ancora peggio, che forse non vengano comprese appieno.
Giovanni Vinchi

Titolo e foto veramente originali e spiegano in pieno ci