Pare che sia da tempo in atto nel nostro Paese un programma assai particolare: sbarazzarsi di tutte le isolette che di fatto sono italiane ma poi, per la loro conformazione fisica, non possono essere raggiunte facilmente e tantomeno essere abitabili. Per questi motivi lo stato italiano, attirato da prospettive economiche consistenti, non ci ha pensato due volte a vendere tale particolare categoria di terre emerse. Nemmeno questa volta sono mancate le proteste accese degli ambientalisti i quali, dopo aver udito l’inaccettabile idea, a parer loro, di questi compratori, si sono attivati con manifestazioni per contestare la superficialità dello stato in queste occasioni. Tra i vari acquirenti ritroviamo un neozelandese dalle ambizioni assai esagerate. Il suo intento era, ed è ancora, quello di costruire sull’isola di Budelli un vero e proprio paradiso naturale con tanto di resort a 5 stelle, servizi impeccabili, piscine, mare off limits ecc.
È possibile che l’Italia sia arrivata al punto che la pur precaria situazione economica all’interno del paese la costringa a vendere a prezzi relativamente “stracciati” parti di territorio nazionale? Perdere paradisi naturali di bellezza impagabile, per guadagnarci strutture cementizie e denaro, non è assolutamente uno scambio equo e soddisfacente!

complimenti, hai scritto davvero un bell’articolo.
Ciao righetti!
Devo ammettere che non appena ho aperto il tuo articolo ho subito pensato che sar