Come la Grecia, anche l’Italia sta mettendo in vendita pezzi del proprio territorio, angoli di paradiso che allettano chi, non solo non ha problemi di soldi, ma progetta come riuscire a fare incrementare il proprio patrimonio, sfruttando le bellezze naturali che si appresta a comprare. In genere non si tratta mai di acquirenti italiani, ma di magnati stranieri, come nel caso dell’isola di Budelli, in Sardegna, acquistata dal banchiere neozelandese Michael Harte. È vero che mettere in vendita tali bellezze, porta un po’ di respiro al bilancio dello Stato, ma è giusto tutto ciò? Secondo me, se proprio le casse statali lo richiedono, bisognerebbe cercare di vendere nell’ambito dei cittadini italiani. Si spera che un acquirente dello stesso Paese abbia più rispetto dei vincoli paesaggistici e della natura incontaminata, anche se questo non è sempre così. Forse è solo un’illusione perché tutti mirano al profitto personale, italiani e non. Ma il fatto di sapere che pezzi di Italia possano finire in mano ad abitanti di altri Paesi, sicuramente ci fa sentire come se perdessimo una parte di noi, della nostra storia.

Ciao dalla redazione Manti in azione
Mi ha colpito molto il titolo; rispecchia in pieno l’argomento trattato. Purtroppo per risanare le tasse dello Stato si stanno vendendo pezzi del nostro bel Paese proprio come accade nei mercati. Io credo che non faccia molta differenza a chi si vendono i nostri piccoli paradisi perch
Ciao, dalla redazione i Carbo..Idrati!
Il tuo titolo non
Hai sviluppato bene il tema proposto questa settimana. La vendita di beni naturali o culturali sicuramente d