Noi siamo il futuro. Ed è vero! Come sempre, il mondo ha bisogno di un futuro in grado di garantire il continuo sviluppo economico, politico e sociale. E quale futuro migliore di una giovane popolazione colta e preparata ad affrontare il mondo del lavoro. Purtroppo, in seguito alla crisi avvenuta qualche decennio fa, e che tuttora consiste, non tutta la popolazione giovane è attiva. Una parte di essa si arrende di fronte alle difficoltà costanti che si incontrano giorno dopo giorno. Un’altra decide di affrontarle mettendosi in gioco. Le due parti vengono definite rispettivamente NEET (not engaged in education, employment or training) e EET (employed, educated and trained). Io vorrei specificare che la disoccupazione di un giovane sia dovuta alla resa, ma correlata gran parte delle volte all’inevitabile crisi degli ultimi decenni. Ci tengo a specificare questo fattore poiché è facile fraintendere la definizione. Di conseguenza non intendo rispondere alla domanda proposta in quanto non dipende da me se riuscirò a trovare un’occupazione, ma è ovvio che tutti vorrebbero diventare EET. Il messaggio che voglio lanciare è quello di non arrendersi e di persistere per la propria strada, nonostante le difficoltà. Inoltre è proprio in questo momento che si ritrova l’importanza dello studio. La vita è una salita, ma non una salita qualunque. Essa aumenta di inclinazione e col tempo è sempre più difficile scalarla. Perciò servono i mezzi adatti per poter raggiungere la vetta, ed essere fieri di averla raggiunta.
