Certamente non è la prima volta che qualcuno tenta di contrastare i racket dell’elemosina; è infatti risaputo che è molto difficile riuscire a smascherare i malfattori, perché si tratta di criminalità organizzata in maniera efficiente. Tuttavia, chi si trova nella condizione più difficile è proprio il soggetto sfruttato; impossibile è per quest’ultimo riuscire a ribellarsi, poiché solitamente proviene dall’estero, attirato dalla promessa di un lavoro sicuro e invece finisce per ritrovarsi costretto a chiedere l’elemosina ai semafori, appena fuori dai supermercati o nelle stazioni della metropolitana. Questi malcapitati vengono privati dei documenti d’identità e, di conseguenza, sono “tutelati” esclusivamente dai capi di questi clan. Gli individui scelti sono spesso disabili, tuttavia non bisogna pensare che i cosiddetti “normali” non siano coinvolti: molto spesso, infatti, sono costretti a fingere la disabilità perché con la pietà i profitti aumentano. Vengono loro imposte delle regole, come lo stabilire il raggiungimento di un minimo di guadagno giornaliero: chi non riesce ad accumulare una quota minima a fine giornata viene punito con botte e minacce. L’iniziativa presa da parte di persone autorevoli, quali il sindaco di Verona, può quindi portare ad una svolta, che altrimenti sarebbe stata difficile ottenere, posto ovviamente che la multa non è certo l’unico mezzo per contrastare questo tipo di criminalità connessa al racket dei finti mendicanti.

0 Commenti

Lascia un commento

CONTATTACI

Hai una domanda? inviaci una e-mail e ti risponderemo al più presto.

    Il Quotidiano in Classe è un'idea di Osservatorio Permanente Giovani-Editori © 2012-2023 osservatorionline.it

    Effettua il login

    o    

    Hai dimenticato i tuoi dati?

    Crea Account