Oltre cinque milioni di dollari in danni. Questa è l’assurda cifra richiesta da una class-action di più di cento persone a Apple, coinvolta in un nuovo caso di obsolescenza programmata per il calo significativo di prestazioni del famoso smartphone iPhone 4S. Tralasciando commenti vari sulla richiesta più o meno esagerata, la vicenda è solo la punta dell’iceberg: il pensiero complottista riguardante le grandi aziende coinvolge in realtà un numero incredibilmente maggiore di persone. Ma perché non si fa niente?
Non occorre precisare che sia effettivamente una mossa di puro mercato: soprattutto in ambito tecnologico, l’obsolescenza programmata obbliga il consumatore a comprare gli ultimi modelli dei suoi gadget preferiti per stare al passo con i tempi, per non rimanere nel passato; certe aziende vanno oltre, al punto che l’uscita di un nuovo telefonino ogni anno può acquisire importanza al punto da essere considerata un evento mondiale.
Dal punto di vista legale, in realtà, non si può dire che ci sia qualcosa di sbagliato: il produttore si impegna a garantire il servizio dei propri prodotti per un certo lasso di tempo, dichiarandosi non responsabile per eventuali malfunzionamenti esterni al periodo. Comprando il prodotto, l’acquirente accetta passivamente questo concetto basilare; l’unico vero modo per “rivoltarsi” sarebbe esigere un cambiamento di questa politica del “promettere”. La questione è quindi puramente morale, e va affrontata di conseguenza.
La politica di “meno qualità, più quantità” ci sta lentamente allontanando dai valori degli oggetti totalmente esterni al denaro. Se una persona a noi vicina ci regala qualcosa di materiale, che si usa spesso o, peggio, di tecnologico, non faremo in tempo ad affezionarci ad esso che già ci lascerà, rompendosi o presentando malfunzionamenti tali da renderlo inutilizzabile.
Forse siamo noi a rifugiarci in quello che ci conquistiamo, a voler andare avanti a piccoli passi, senza fretta. O magari è semplicemente il mondo che ha arbitrariamente scelto di girare troppo in fretta.

1 Comment
  1. nicotiri 7 anni ago

    Ciao,
    complimenti davvero un buon articolo. Scritto bene, corretto, fluido e con dei pensieri che condivido in pieno. Non ho nulla da dirti perch

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