Come ci siamo ridotti?… Oggi spendiamo continuamente soldi per acquistare oggetti sempre più nuovi, all’avanguardia, più tecnologici possibili, più alla moda e si potrebbe continuare all’infinito perché ciò che è stato nuovo solo ieri, oggi è già vecchio o si è già rotto ed irreparabile. Ci viene detto: “Costa meno comprarlo nuovo”.
“Cacchio” (eufemismo di..) e perché? Rimaniamo di stucco a sentire ogni volta sempre la stessa affermazione, è ora ,sì, di ribellarsi.
I negozi di riparazione si stanno estinguendo , come pure sono rare le botteghe artigiane. Chi resiste, è costretto a chiudere prima o poi.
Noi ,per quella legge di mercato dell’obsolescenza programmata, siamo costretti a gettare via ciò che ,un tempo ,portavamo ad aggiustare.
Le grandi multinazionali creano sempre più oggetti con materiali di scarsa qualità e resistenza che si rompono troppo facilmente oppure, come nel caso di prodotti tecnologici ,non più aggiornabili.
Un tempo bravi artigiani creavano oggetti che duravano nel tempo come ad esempio gli orologi che, anche se cadevano si potevano aggiustare con pochi spiccioli. Io infatti ho ancora oggi l’orologio di mio nonno comprato i primi anni ’70 ed è ancora funzionante. Per non parlare dei mobili, di legno massiccio anche in quelli più costosi ce n’è poco. Il laminato o il truciolato vanno “alla grande” fino a quando una “strattonata” non fa cader giù tutto .I telefonini poi anche loro fanno la stessa fine, i primi Nokia ,per esempio, resistevano a bruttissime cadute e oggi….? Durata e resistenza non sono più compatibili col mercato.
Certo dobbiamo ribellarci ed a gran voce diciamo : “Migliorare il rapporto qualità-prezzo; uso-durata; controllare la produzione.
Viva la Francia per la sua legge.Abbasso l’Italia per la lungaggine dell’iter legislativo.

Commenti
  1. Author
    Marco 7 anni ago

    Grazie nicotiri,mi fa piacere che tu sia d’accordo con me,

  2. nicotiri 7 anni ago

    Ciao,
    bellissimo articolo scritto molto bene e correttamente. Siamo un popolo di spreconi? Purtroppo con l’obsolescenza programmata troppo spesso ci obbligano a esserlo. Siamo nell’era del consumismo a anche della crisi. Gli artigiani sono quasi scomparsi e noi fregati dall’oggetto pi

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