Già da molti anni, la breve durata degli oggetti programmati per rompersi, per esempio i telefonini, i laptop, le lavatrici o i tostapane è un affare molto spiacevole per i consumatori, perché i prodotti indicati non durano più a lungo della garanzia. Anch’io ho fatto questa esperienza: Nel 2012 ho comprato un telefonino che dopo un anno non si accendeva più. Il motivo per cui questi prodotti smettono di funzionare è semplice: Oggigiorno, l’industria produce sempre più rapidamente nuovi oggetti di high-tech e li installano con alcuni elementi che fanno in modo che il sistema operativo scada prima della garanzia. Quando il proprio telefonino non funziona più, ci esiste solo una possibilità per la maggior parte dei consumatori: devono comprare un nuovo telefono, perché vivere senza un phon è diventato impensabile nel nostro secolo. Avere un telefonino funzionante è anche una questione di moda, poiché nessuno vuole averne uno che è stato rotto. Secondo me l’industria sfrutta questa occasione, perché vuole che i consumatori acquistino sempre più oggetti tecnologici. Infatti, più consumo vuol dire per loro più soldi. In più, penso che la produzione di sempre più oggetti non abbia niente in comune con la qualità. Anni fa non la quantità era importante, ma la qualità dei prodotti, perciò da parte mia posso dire che è ora di ribellarsi. Sono per più qualità e anche una più lunga durata degli oggetti, perché si dimentica che i prodotti rotti vengono buttati via. Allora, più oggetti rotti vogliono dire più rifiuti che si ripercuotono negativamente sul nostro ambiente.
