Mi è piaciuta la frase utilizzata dal giornalista del QN :”leggere è libertà” è vero in quanto un libro può immergerti in realtà, mondi diversi dove vivere un’altra vita, quella che vorresti, che hai sempre sognato e per i detenuti è quanto mai necessario “evadere” dalla propria realtà vissuta fra quattro mura magari a rimurginare il mal fatto ed essersi pentito. Non tutti ,è vero ,si pentono ma comunque per trascorrere nel modo migliore il periodo di detenzione cosa c’è di meglio della lettura?
L’iniziativa è bella ed è da lodare il libraio romano che l’ha proposta. Non so se esistono biblioteche nelle carceri di tutta Italia né tantomeno nella mia città ,ma mi piacerebbe contribuire, partecipare all’iniziativa. Donare un libro è importante, nella mia città c’è l’iniziativa di lasciare un libro in un apposito spazio nella piazza centrale e scambiarlo con altri. Donarlo alla biblioteca del carcere sarebbe un bel gesto che non solo contribuisce a dare “un amico” ad un detenuto ma soprattutto contribuisce ad accrescere la propria cultura, sempre per chi desidera farlo. E’ interessante la proposta che chi legge un libro in carcere potrà avere uno sconto di pena ,speriamo che anche in Italia si possa fare contribuirebbe anche a svuotare in qualche modo le già affollate nostre carceri. Ciò sempre per i reati minori.

Mi piace moltissimo il modo in cui hai deciso di affrontare l’argomento, lo stile