Da un libraio di Roma è partita l’iniziativa del “libro sospeso” negli istituti penitenziari; L’iniziativa ha avuto un buon successo e i numeri dimostrano che c’è un’alta richiesta di libri da leggere da parte dei detenuti.
All’estero, la lettura in carcere viene incentivata con l’assegnazione di sconti di pena.
Anche in Italia esiste una proposta per una legge simile, che prevede una sconto di 3 giorni di pena per ogni libro letto, fino a un massimo di 48 giorni all’anno.
Allora, perché non raccogliere libri da inviare nelle carceri?
L’iniziativa di donare un libro ai carcerati può senz’altro servire ad aiutarli a leggere, importante attività che ci permette, anche se per poco, di evadere dalla realtà in cui ci troviamo fisicamente e immedesimarci in ciò che leggiamo.
Quindi regalare loro un libro può essere una buona idea perché li aiutiamo a ritrovare la propria strada, un libro può cambiare la vita.
Penso che tutti i luoghi frequentati da esseri umani, carceri, ospedali, scuole, chiese, debbano essere forniti di ricche biblioteche, perché il libro, letto bene, ci permette di evadere.
