A primo impatto la proposta di regalare della libertà, anche solo a livello metaforico, a un detenuto potrebbe sembrare ingiusta. Dopo qualche attimo si riesce invece a capire quanto possa essere bella questa idea: permettere ai detenuti di sfuggire per un attimo alle sbarre fredde della loro prigione e vivere le avventure più belle non è solo una bella pensata ma anche qualcosa che può giovare a tutti. Con la lettura un uomo potrebbe persino riscattare se stesso e allontanarsi dal proprio passato oscuro. Chissà, potrebbe ispirare anche qualcuno di loro a lavorare, una volta scontata la pena, direttamente con i libri. È un’idea decisamente positiva che dovrebbe diffondersi anche nelle altre città italiane. I libri sono cultura e incentivarla anche in luoghi associati comunemente alla cattiveria e all’ignoranza non può che essere una via verso il miglioramento. Lo sconto di pena, poi, potrebbe incentivare i carcerati a leggere. Meglio per noi e meglio per loro. Per noi vorrebbe dire più cultura e, forse, anche più sicurezza in futuro. Per loro vorrebbe dire informazione e redenzione. I libri non fanno mai male, possono solo fare bene. A chi li legge e a chi gli sta intorno. Non ci sono motivi per cui non si dovrebbe promuovere questa idea. Che siano proprio i libri la nostra salvezza?

Credo proprio di s