Un libro può essere miliardi di cose: è un rifugio, un viaggio in infiniti luoghi diversi, un’avventura da vivere, una storia d’amore che ti fa venire voglia di amare un po’ di più. Un libro è paura, brivido, tensione e un respiro di sollievo; è un pianto di gioia o di tristezza ma anche un sogno, magia, emozione pura. Un libro è la vita che a volte si ha paura di vivere e voglia di vivere al meglio allo stesso tempo. Ogni uomo ha il diritto di provare tutto questo, anche un detenuto di un carcere. Un libro può costituire un valido compagno nelle lunghe giornate di un detenuto, soprattutto per chi fa fatica a socializzare o a condividere con altri i propri pensieri.
L’iniziativa del libraio di Roma, di donare i libri alle biblioteche dei penitenziari, rappresenta un grosso passo in avanti per la nostra società e per la libertà del singolo individuo perché leggere è anche questo: libertà.
Mi piacerebbe contribuire a questo progetto donando i libri che sono stati per me più significativi per condividere le emozioni che hanno suscitato in me con chi ormai può vivere una vita normale solo attraverso altri occhi.
A mio parere aderire a questa iniziativa di aumentare i libri nelle biblioteche delle carceri sarebbe un passo avanti per aiutare i detenuti a migliorare la loro permanenza tra quelle mura grigie, per far crescere un interesse diverso che porti in loro quel desiderio di cambiamento che dovrebbe abitare nell’intimo di chi nella propria vita ha compiuto qualche errore di troppo.
martybrocca