Che si tratti di una scuola primaria o di un liceo, di docenti o alunni, l’uso dei cellulari in classe ha sempre dato origine ad accese discussioni: persino l’alunno più corretto può cedere, anche durante la lezione più coinvolgente, ad una notifica che illumina lo schermo. Come il Ministero dell’Istruzione ingiunge, ai sensi della circolare n. 30 del 15 marzo 2007, la scuola ha il dovere di imporre sanzioni disciplinari agli studenti che fanno uso del cellulare durante le ore di lezione. L’uso del cellulare o di qualsiasi altro dispositivo elettronico durante le lezioni, infatti, può essere fonte di distrazione sia per lo studente che ne fa uso sia per i compagni; è inoltre considerato una grave mancanza di rispetto nei confronti del docente e dei compagni stessi, e dunque passibile di pesanti sanzioni. Il cellulare si trasforma così nell’unico mezzo per sfuggire alla tediosa lezione mattutina, diventando spesso anche mezzo di scherno e comportamenti negativi nei confronti dei coetanei e dei docenti. Ha infatti destato scalpore, di recente, il caso di 22 alunni del torinese che, dopo aver filmato alcuni docenti durante le lezioni, li schernivano su Whatsapp, la nota applicazione di messaggistica istantanea che ha ormai conquistato il globo.
L’Italia non è certo l’unico Paese a regolamentare e proibire l’uso dei cellulari durante le lezioni: prima di lei Francia, Inghilterra e Spagna hanno provveduto ad occuparsi del problema, in modo non molto dissimile.Il cellulare tuttavia, come d’altronde molti altri dispositivi elettronici, se usato adeguatamente può diventare un mezzo utile ed innovativo ai fini dell’insegnamento scolastico. Le possibilità di un uso improprio della tecnologia sono infinite, ma lo sono anche le migliori prospettive che essa ci fornisce, persino nel campo dell’istruzione. Illustre esempio di questa corrente di pensiero sono diversi Stati, tra i quali la Svezia, nella quale le tecnologie, compresi i cellulari, sono fondamentali per seguire le lezioni in classe e per un apprendimento più proficuo. Un uso saggio e consapevole delle tecnologie, dunque, in un mondo ormai globalizzato ed interconnesso, nel campo della didattica non può che conseguire evidenti vantaggi per l’apprendimento.

Sicuramente in una societ
Io personalmente penso che la tecnologia a scuola debba essere usata solo se controllata: non ha senso che uno studente possa vagare liberamente sul web senza prestare ascolto alla lezione che si sta svolgendo. Molti giovani non se ne rendono conto, ma stanno perdendo parti importanti della loro formazione di uomo o donna che siano.
Bell’articolo, scritto bene e con informazioni accurate ed utili a capire la dinamica dei cellulari utilizzati da noi giovani studenti durante le lezioni. Molti insegnanti consentivano l’uso dei cellulari per fare qualche ricerca in classe, qualche approfondimento che sul libro non era presente. Al giorno d’oggi invece, con la presenza del computer in classe a causa del registro elettronico, i cellulari non vengono utilizzati nemmeno per qualche ricerca, solo per distrarsi, distaccarsi dalla lezione o copiare a qualche compito. Anche io ne faccio uso, nel cambio dell’ora o durante qualche interrogazione dei miei compagni, e mi chiedo: siamo davvero cos
Buongiorno Miristella,
Hai fatto proprio un bell’articolo, sono contento che hai scritto robe sensate, io per