Ormai il nostro mondo è totalmente tecnologico. Evitare l’uso del cellulare sarebbe come se si evitasse l’uso della penna perché si pensa che il ragazzo possa distrarsi usandola per scarabocchiare.
Ma come tutto ciò che è positivo, l’uso della tecnologia in classe ha anche dei lati negativi, i ricercatori della London School of Economics hanno esaminato le performance di 91 scuole superiori di quattro città inglesi, confrontando i registri degli esami e le politiche sui cellulari tra il 2001 e il 2013. In generale nelle classi in cui smartphone e gadget digitali erano banditi i voti e i punteggi dei test miglioravano del 6,41% in media: un valore equivalente a un aumento della probabilità di passare gli esami finali del 2%, un valore abbastanza rilevante, ma è anche vero che l’uso di tablet e smartphone aiuta ragazzi che potrebbero avere problemi nel comprare più libri scolastici, e rappresentano utili strumenti di ricerca che rendono l’apprendimento in classe molto più efficace facendo consentendo di fare ricerche insieme ai propri professori.
E’ vero anche però che l’uso del cellulare per motivi “sociali” anziché didattici deve essere proibito perché distrae.
Dunque è compito del professore riuscire a bloccare il ragazzo nel momento in cui si sta distraendo, potrebbe ad esempio farli mettere tutti sui banchi dei ragazzi e consentire di usarli in relazione a specifiche motivazioni didattiche e nel caso vibri il cellulare consentire di controllare solo che la notifica ricevuta sia importante.

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