Oggi discutiamo di un argomento molto diffuso: le truffe.
Nell’ultimo periodo le vittime sono proprio gli anziani: persone indifese che hanno
il timore di denunciare, proprio per questo, afferma la stampa, polizia di Stato e Ministero dell’Interno hanno messo a punto e distribuito in molte province un vademecum con i consigli per evitare di cadere nella trappola di qualche malintenzionato e i tipi di comportamento sospetto da cui guardarsi.
Ma quali sono le truffe più comuni?
Afferma la stampa:
Innanzitutto quella più frequente è sicuramente “con le banconote”: I truffatori entrano in azione quando l’anziano va alla posta o in banca a ritirare del denaro. Il falso dipendente finge di controllare i numeri di serie in cerca di un errore inesistente e scambia le banconote vere con quelle false.
“Del pacco”: In questo caso i truffatori si presentano a casa della vittima, e dicono di dover consegnare un pacco, con della merce ordinata da figli o parenti. Per ritirare il pacco, però, agli anziani viene chiesto di pagare una somma, che ovviamente finisce nelle tasche dei delinquenti.
“Della lotteria”: La truffa arriva via posta: la vittima riceve una lettera che annuncia la vincita di un premio ad una lotteria. Per riceverlo, però, l’anziano deve inviare dei soldi per sostenere le spese necessarie alla spedizione e al ritiro.
“Falsi dipendenti”: come falsi elettricisti, poliziotti o idraulici, quando individuano un anziano che vive solo, i truffatori cercano di introdursi nella sua casa presentandosi con finte qualifiche professionali, dopo di che sottraggono del denaro per finti contratti.
“Finte donazioni o eredità”: i truffatori agiscono in coppia spiegando all’anziano che, per entrare in possesso dell’eredità ricevuta, è necessario perfezionare l’atto di trasferimento presso un notaio. Il notaio, ovviamente, esigerà il pagamento e i delinquenti accompagnano la vittima a ritirare i soldi e fingono di portarla in auto dal notaio, poi, viene fatto scendere l’anziano dall’auto fuggendo con i suoi soldi.
Come impedire tutto questo?
Innanzitutto bisogna fare attenzione a chi ci troviamo davanti, però, la stampa propone alcuni consigli “per prevenire” la truffa:
1. Chiamare le forze dell’ordine: come ad esempio: 112, 113 e 117, Se ci si sente minacciati, è importante chiamare subito aiuto, senza temere o vergognarsi. Meglio un falso allarme che una truffa subita.
2. I funzionari degli enti: Enti come Inps, Inail e Asl non hanno personale che faccia visite a domicilio, quindi non bisogna aprire la porta a chi si presenta come ispettore per accertamenti sul ticket sanitario, controllo documenti o annuncio di rimborsi. Aziende di servizi come gas, acqua e telefono non arrivano mai senza prima annunciarlo telefonicamente, specificando all’utente l’ora e il giorno della visita e le ragioni dell’intervento.
3. In città: Quando si esce di casa, è bene camminare sul lato del marciapiede più lontano dalla strada per evitare che la borsa possa essere scippata da auto o motorini.
Pene più severe per le truffe agli anziani?
Io sono d’accordo, perché, secondo me, una persona anziana, come i bambini e le donne, sono tutte persone indifese, e non mi sembra giusto “prendersela” con i più deboli, quindi, per queste persone è opportuno pene più severe anche nei confronti delle persone coinvolte.

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