Io penso che l’introduzione di robot nella nostra quotidianità, prospettata da molti come la prossima grande rivoluzione tecnologica e sociale, pur rendendo la nostra vita più agiata, debba farci riflettere su un futuro che si avvia ad essere sempre più pervaso dalla tecnologia.
Il rischio è che l’uomo finisca per snaturalizzare sé stesso e le relazioni che instaura con gli altri. Già oggi non possiamo fare a meno degli smarphone per comunicare con i nostri parenti ed amici al punto che questo affarino elettronico pare ormai un prolungamento della nostra fisicità.
Senza entrare nella distopia di opere come “2001. Odissea nello spazio” o “Matrix” in cui le macchine prendono il sopravvento sull’uomo, non possiamo non porci il problema su quanto possa rimanere di umano in una società in cui perfino le emozioni della persona tendono a non essere genuine bensì in un qualche modo un risultato dell’impiego della tecnologia. Credo che tutti noi dovremmo pensare attorno a questo problema prima di accettare con un passivo entusiasmo ogni novità che ci propone l’apparato tecnico-economico.

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