I numerosi e considerevoli passi avanti effettuati nell’ambito tecnologico sono oggi l’immagine di uno sviluppo senza precedenti che ha portato numerosissimi e significativi cambiamenti in molti aspetti della nostra vita. Ne è un valido esempio un nuovo prototipo di robot in grado di sollevare oggetti relativamente pesanti ma soprattutto dotato di un “cervello” molto intelligente, tanto da abbinare il suo utilizzo con la professione di badante. Questo prototipo è stato messo alla prova in una casa di riposo ed è gli è stata affidata l’assistenza di venti anziani, con un riscontro, per ora, relativamente positivo. La domanda che bisognerebbe porsi a questo punto è la seguente: ”Può un robot essere in grado di sostituire definitivamente l’uomo nel ruolo di assistenza agli anziani?”. A mio parere, per quando questo prototipo possa essere intelligente e possa svolgere una miriade si funzioni, io credo che non possa mai essere in grado di eguagliare l’affetto e l’amore con cui le persone compiono il proprio lavoro e che dimostrano costantemente alle persone che accudiscono quotidianamente. Una gesto d’affetto, una carezza, una parola di conforto espressi con amore, sono azioni che non avranno mai lo stesso valore se ripetute con la freddezza di ingranaggi e pezzi metallici. La mia posizione sta dunque a sfavore dei robot e del loro impiego come badanti a tempo pieno, poiché l’affetto umano non potrà mai essere sostituito dalla tecnologia!

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