Voi lascereste vostro nonno con un robot?
Penso che il vero problema non sia come starebbe un anziano con un robot, bensì quante persone perderebbero il lavoro con l’introduzione sistematica di questi “amici metallici” sul mercato. Senza dubbio i robot sono più efficienti di una qualsiasi badante e non recepiscono uno stipendio, ma come si caricano? Se la risposta è l’energia solare, probabilmente molti dei problemi si risolverebbero, ma in altro caso gli anziani non sarebbero capaci di sostituirne o ricaricarne la fonte d’energia e di mantenerlo e, se per “curare” il robot si ha bisogno di un aiuto da parte di un meccanico – che sottointendo si faccia pagare –, si potrebbe rischiare che il costo del meccanico sia nel complesso maggiore di quella di una vera badante. È anche importante sottolineare la mancanza di un legame affettivo presente con questi “Coro”, che è spesso presente con badanti “umani”. È solo dell’aiuto che hanno bisogno gli anziani o anche di qualcuno che li consoli quando non sono accanto ai loro parenti oppure si trovano in un periodo di convalescenza o di malattia?
In conclusione, penso di precisare solo l’ovvio, dicendo che la risposta è la seconda: alle persone della terza età (in particolare a quelle sole) non bastano i servizi forniti loro da un robot, ma serve anche qualcuno che possa emozionarsi e, allo stesso tempo, far provare loro emozioni.

0 Commenti

Lascia un commento

CONTATTACI

Hai una domanda? inviaci una e-mail e ti risponderemo al più presto.

    Il Quotidiano in Classe è un'idea di Osservatorio Permanente Giovani-Editori © 2012-2023 osservatorionline.it

    Effettua il login

    o    

    Hai dimenticato i tuoi dati?

    Crea Account