Da quando avevo 6 anni gioco a calcio seguito sempre da mio padre.
Ora è da due anni che non gioco più perché, forse ,quella non era la mia “strada” nello sport.
Non sono andato più ad allenarmi e non ho più frequentato la squadra dove andavo a giocare. Mio padre in ogni partita è stato sempre presente non ha perso neanche una delle mie tante partite ,mi ha sempre incoraggiato.
Quando sbagliavo a tirare o qualcuno mi faceva un fallo e l’arbitro non lo fischiava mio padre si arrabbiava però senza mai esagerare perché sapeva che a me dava fastidio. Solo a fine partita mi elencava i miei errori facendomi capire dove sbagliavo. Anche quando segnavo lui non esultava più di tanto al contrario di alcuni papà che gridavano o scendevano in campo per abbracciare il proprio figlio. Mio padre non lo avrebbe mai fatto perché sapeva che mi dava tanto fastidio sentire gridare il mio nome.
Penso di essere stato fortunato ad avere un padre che mi accompagnava e seguiva le mie partite senza mai esagerare facendomi capire che lo sport è bello quando lo si considera come leale competizione.

Ciao salvo999 !Hai scritto un post chiaro e semplice facendoci capire il tuo punto di vista.,
Anch’io ho avuto la stessa esperienza con mio padre che, lontano dal campo, mi faceva capire dove sbagliavo e mai inveiva contro qualcuno. E’ giusto il tifo ma con moderazione.
Secondo me i genitori devono incitare i propri figli nel calcio perch